Sacca di Esine -1970 I rami del fiume Oglio
Entrava l'acqua del fiume in canaletti e laghetti si intrufolava tra i campi laddove gambe di fiume numerosi sotto le pietre cercavan le uova de sanguigni pesciolini ulticolori che a primavera si coloravan rossi e verdi il dorso e le branchie.
E vaironi a gruppi di cento aranconi nelle pinne, le lamprede di fiume che dove scorreva veloce s'attaccavano alla pietra, i barbi creavano un nido che notavi per la sabbia dietro il sasso che nascondeva i piccoli. Con l'estate anche le trote risalivan il fiume dal lago e di notte le gigantesche anguille venivan prese con esche di budella di gallina dai miei parenti pescatori. Questa era la Sacca di esine ad inizio estate 1965 , con i piedi nudi e i pantaloni bagnati noi ragazzini non ancora adolescenti senza alcun timore dragavamo i canali per far entrare quei pesci spaventati nel sacco di iuta. Ogni volta che lo svuotavamo le catture erano una sorpresa che ci legava alla scoperta degli abitanti del fiume, pomeriggi passati al fiume tra scroscii d'acqua alla ricerca dei pesci.